“Coupon e sconti, anche basta?” è il titolo di un articolo scritto da Gianluca Diegoli. Professionista che seguo e leggo quasi costantemente. Condivido il suo punto di vista e il modo in cui scrive moltissimi dei suoi articoli per il semplice motivo che sono “scritti da chi ha fatto e fa” e non da chi “ha letto e poi riporta”. Per chi lavora e ha poco tempo per scrivere, come il sottoscritto, questa puntualizzazione è basilare.
Quando mia moglie mi ha chiesto se poteva fare un acquisto sul sito di chanel.com (ovviamente utilizzando la carta di credito del sottoscritto) ero rassegnato al salasso, primo perchè il suo compleanno era alle porte secondo perchè il sito era chanel.com
Invece fortuita e piacevole sopresa……. fondotinta (con il pennello !!!) sul sito di chanel.com a -60%? si non è uno scherzo – 60% rispetto al prezzo pieno.
Ma andiamo per ordine:
A) DI CHE PRODOTTO STIAMO PARLANDO E PERCHE’
Il fondotinta in questione si chiama Chanel Sublimage Le Teint, il colore è il 22 beigè rosè, in media il prezzo è 125,00 euro (sito ufficiale Chanel.com). Proviamo a verificare il prezzo anche su altri siti di vendita online, solo il colore 22 però:
- chanel.com € 50,00
- amazon.com € 123,85 (su amazon il prezzo potrebbe cambiare in qualsiasi istante)
- notediprofumo.it € 112,97
Il risultato è palese. Su chanel.com il fondotinta sublimage le teint n. 22 è scontato del 60%, tutti gli altri colori costano 125 € e lui no nè costa “solo” 50 € (il solo è ovviamente in senso eufemistico).
Ma allora cosa c’entra l’articolo di Gianluca Diegoli con l’acquisto di un fondotinta “pre” compleanno su Chanel? Sembra una storiella senza nè capo nè coda.
B) MA ALLORA? PERCHE’ DOVREBBE INTERESSARMI QUESTA STORIELLA SENZA NE’ CAPO NE’ CODA?
Questa storiella racchiude tre concetti, che reputo, importanti per chi si occupa di e-commerce, anche come consumatore finale (la citazione di David Ogilvy ripresa più volte da Giancarlo Livraghi vale anche qui “Il consumatore non è uno stupido. Il consumatore è tua moglie“).
Il primo si riferisce a quella che viene comunemente chiamata la coda lunga, ovvero non esiste solo amazon come e-commerce dove fare acquisti online “pseudointelligenti” ergo che fanno risparmiare tempo e soldi, esiste una coda lunghissima di siti, compresi i siti dei produttori, che dovrebbero essere contemplati, visitati, valutati e paragonati per fare la scelta più corretta.
In teoria abbiamo tutti gli strumenti per farlo, ma ancora nessuno lo fa. I comparatori lo fanno per soldi non sono customer oriented, sono profit&loss oriented. Il “banditore con la mano invisibile” teorizzato dai neoclassici c’è ma nessuno lo ha ancora messo in pratica, semplicemente perchè non è stato costruito sopra un business model che giustifichi l’ennesima start up.
Il secondo è ingenuamente puerile, nessuno in Italia sa quanti siti di e-commerce ci sono, chiedetelo alle associazioni di categoria, al Politecnico, ai consorzi, a chi fa le ricerche. Non lo sa nessuno. Da qui la logica conseguenza che se devo comprare qualcosa in primis vado su amazon.
Il terzo è più sottile, Chanel non ha bisogno di “urlare” che fa gli sconti per vendere. Le basta il posizionamento costruito con anni e anni di lavoro e investimenti sul marchio e sull’azienda in generale.
In verità nè esiste un quarto, overall, perchè l’e-commerce è diventato di moda. Tutti ne parlano e tutti ci lavorano, direttamente o indirettamente. Ma come spesso accade in un settore relativamente giovane, superficialità e ignoranza proliferano. Non che il sottoscritto si inneggi a saputello, tutto il contrario, lavoro, leggo, sbaglio, rifaccio, evito di essere recidivo e vado avanti.
Ricordate quando sopra ho scritto, tra parentesi, “ovviamente utilizzando la mia carta di credito”? Bene, questo accade online tanto quanto accade offline da sempre. Ma la maggior parte delle ricerche (Fusina escluso) propinate dai soliti maghi del copia & incolla riportano, su testate giornalistiche di ogni tipo, emerite castronerie sulla percentuale di chi acquista di più tra uomo e donna e top ten delle categorie.
Questo perchè si fermano al mero dato quantitativo del titolare della carta di credito senza fare il passettino per renderlo qualitativo ergo “chi c’è dietro alla carta di credito”?.
Su questo devo spendere un nota di merito all’Ing. Liscia* (gli ingegneri bisogna chiamarli così 😉 perchè è già da due anni che parla di “impresa famiglia” ovvero di come funzioni l’alberatura degli acquisti online, il papà ordina e paga con la sua carta di credito, in modo diretto o indiretto, anche a titolo di moglie, figli e non solo…
C) RIEPILOGO O CONCLUSIONE:
Non c’è!
molto semplice, ognuno tragga le conclusioni che meglio crede, non ci sono lezioni o dogmi da impartire ma esperienze da condividere su cui spendere, magari investire, un po di tempo.
Un grazie a Gianluca, a mia moglie e a Chanel che inconsapevolmente sono diventati protagonisti di questo post.
Riferimenti & ringraziamenti:
Link all’articolo di @gianlucadiegoli
Link al prodotto sul sito di Chanel
Link all’offerta del sito notediprofumo.it
*Presidente del consorzio Netcomm.
Giacomo Fusina humanhighway.it
Ciao amore mio buon compleanno !